Adattarsi o no sul luogo di lavoro?
La storia
Qualche giorno fa mi sono imbattuta nella storia delle elefantesse del Mozambico. Uno studio di Science ha dimostrato che durante la guerra civile, quando le fazioni in lotta si finanziavano con il traffico di avorio, e gli elefanti erano a rischio di estinzione, la specie è sopravvissuta grazie all’aumento delle elefantesse nate senza zanne. Un capolavoro di adattamento alle condizioni ambientali avverse.
Cosa c’entra l’ufficio
Non è ciò a cui assistiamo quotidianamente nei luoghi di lavoro? L’ambiente ci richiede di sviluppare alcune caratteristiche per sopravvivere e noi le sviluppiamo. Donne e uomini allo stesso modo. Di qualunque provenienza culturale o orientamento sessuale.
Il dubbio
Abbiamo imparato che l'adattabilità è una competenza fondamentale nel mondo del lavoro di oggi. Ma è sempre vincente?
Torniamo alle elefantesse
Pare che il tratto genetico “senza zanne” sia fatale per la prole maschile, quindi a lungo andare, potrebbe succedere che l’estinzione avvenga ugualmente, non per colpa diretta dei bracconieri, ma per assenza di esemplari maschi con cui accoppiarsi.
La tesi
A volte, la strategia più efficace non è l'adattamento dell'individuo, ma la trasformazione dell’ambiente.
Due opinioni a confronto
La Grande Dimissione è una crisi da adattamento
È quello che dice Mindy Morgan Avitia, una degli 11,5 milioni di americani che negli ultimi tre mesi hanno lasciato il loro lavoro: «Sono femminista da quando ero una fan delle Spice Girls. Fin da piccola ho sempre desiderato vedere le donne prosperare. E i messaggi che ho ricevuto durante la mia carriera mi hanno detto che avrei potuto prosperare solo se in qualche modo fossi diventata meno me stessa. Se mi fossi trasformata in ciò che la gente voleva da me piuttosto che in ciò che ero in grado di dare, allora avrei avuto successo. E questo dove mi ha portato?» .
Il Grande Adattamento è la risposta alla Grande Dimissione
Lo dice una terapeuta che personalmente adoro, Esther Perel: «Sapersi piegare è importante. È ciò che siamo chiamati a fare quando non possiamo cambiare le circostanze, possiamo solo cambiare il modo in cui reagiamo ad esse. È ciò che io e molti altri chiamiamo "adattabilità". È il nostro dialogo interiore tra stabilità e cambiamento, tra continuità e innovazione. È il matrimonio fra due nostri bisogni fondamentali: sicurezza e avventura. Più ci esercitiamo a diventare adattabili, più possiamo tollerare il cambiamento e sfruttarne il potere».
Proviamo a riassumere
Forse c’è un confine entro il quale adattarsi equivale a scoprire, uscire da se stessi, cambiare assieme al mondo che cambia. Ma oltre il quale diventa allontanarsi troppo, perdere la bussola, smarrire i propri valori non negoziabili.
Cosa possiamo fare in azienda
Sarebbe interessante misurare dove sei tu e dove sono le persone con cui lavori rispetto a questo confine.
Ti suggerisco una piccola survey di 3 domande:
- Qual è la parte di te che non agisci mai nell'ambiente di lavoro?
- Se decidessi di tirarla fuori, quale cambiamento potrebbe scatenare?
- Cosa potrebbe spingerti a farlo?
«L'uomo ragionevole adatta se stesso al mondo; l'irragionevole insiste nel tentare di adattare il mondo a se stesso. Perciò ogni progresso dipende dall'uomo irragionevole»
George Bernard Shaw
Questo articolo è tratto dal numero 1 del 20 novembre 2021 della newsletter “Voices”, una newsletter settimanale di Diagonal curata da Annalisa Monfreda. Ogni settimana racconta storie, voci, dati e approfondimenti per ispirarti lungo il percorso verso un’azienda inclusiva. Siamo infatti convinte che la diversità sia la più grande opportunità di innovazione che abbiamo, l’occasione di riscrivere le regole del lavoro, di ridisegnarne i riti, gli spazi, la cultura. Se desideri iscriverti clicca qui. Ti aspettiamo!