Esiste anche la crescita post traumatica

La storia

Karen Guggenheim è nata in Nicaragua. Il suo sogno era laurearsi alla Georgetown University di Washington. Al primo tentativo non fu ammessa, al secondo sì. Il suo fidanzato Ricardo, dieci anni più grande, si dichiarò pronto a seguirla e a trovarsi un lavoro a Washington come medico. Le chiese anche di sposarla. Karen, che aveva 21 anni, disse “sì” a lui e “no” alla Georgetown. «Non mi credevo capace di essere al tempo stesso una moglie e una studentessa in una università tanto impegnativa», scrive nel suo libro appena pubblicato in Italia. La sua immaginazione non poteva spingersi così tanto lontano dalla cultura in cui era nata.

Fin qui tutto nella norma, poi?

Vent’anni e due figli, di 19 e 16 anni, dopo, Karen Guggenheim varca la soglia della Georgetown University. Da studentessa.

Cosa è successo?

A 42 anni, Karen è diventata vedova. Il suo amatissimo marito, mentore, amico era così intrecciato a ogni parte della sua vita che la sua morte nel giro di 10 giorni a seguito di una influenza l’ha distrutta, rasa al suolo. «La sua scomparsa ha cancellato la mia identità: all’improvviso ero come una neonata con le responsabilità di un’adulta L’esperienza era stata così scioccante, dolorosa e decisiva che la mia vita ne era uscita distrutta». Il trauma del lutto scuote ogni certezza. Ma in quel radere al suolo tutto, le permette di vedere nuove possibilità e di mettere a fuoco nuove opportunità che prima non si era permessa di vedere. Karen allarga in qualche modo la sua visuale.

Com’è stato possibile?

Tutti conosciamo il disturbo da stress post traumatico, ma esiste anche un fenomeno chiamato crescita post traumatica. «Alcune persone possono rifiorire in seguito all’avversità e al trauma. Io sono una di loro». Due pionieri della ricerca in questo campo, Richard G. Tedeschi e Lawrence G. Calhoun definiscono la crescita post traumatica come i cambiamenti psicologici positivi sperimentati in virtù di una sofferenza.

Come finisce la storia?

La crescita trasformativa subita dopo il lutto, porta Karen a divenire la leader del movimento globale per la felicità e del World Happiness Summit che in questi giorni si sta svolgendo in Italia, sul lago di Como. Questo è il libro che racconta la sua storia ma soprattutto regala un metodo per far sì che il cambiamento di identità imposto da una perdita, un lutto o un fallimento, ci porti all’espansione dei nostri orizzonti e non a una loro restrizione.

Questo articolo è tratto dal numero 55 del 25 marzo 2023 della newsletter “Voices”, una newsletter settimanale di Diagonal curata da Annalisa Monfreda. Ogni settimana racconta storie, voci, dati e approfondimenti per ispirarti lungo il percorso verso un’azienda inclusiva. Siamo infatti convinte che la diversità sia la più grande opportunità di innovazione che abbiamo, l’occasione di riscrivere le regole del lavoro, di ridisegnarne i riti, gli spazi, la cultura. Se desideri iscriverti clicca qui. Ti aspettiamo!

Annalisa Monfreda