Rendere una discussione produttiva

La storia

A fine ’800, gli abitanti di Dayton, Ohio, erano soliti udire urla furiose provenire dal negozio di bici sulla West Third Street. I fratelli Wilbur e Orville Wright al piano di sotto vendevano biciclette e al piano di sopra tessevano formidabili litigate sulle macchine volanti.

Perché ce ne parli?

Come scrive su Aeon Ian Leslie, autore di In conflitto: come i disaccordi produttivi portano a risultati migliori, è proprio grazie a quelle litigate che i fratelli Wright hanno risolto uno dei più grandi enigmi ingegneristici della storia, l’invenzione dell’aereo: «Non erano scienziati né ingegneri. Non frequentavano l'università e non avevano aziende alle spalle. Avevano però il talento della discussione produttiva».

Talento non è la parola giusta

Era il papà ad averli allenati fin da ragazzi. Pare che a cena proponesse loro un argomento: uno doveva difenderlo, l’altro demolirlo. Per poi scambiarsi i ruoli.

Ti sembra il momento storico di promuovere il conflitto?

Viviamo tempi di grande litigiosità, è vero. Ma nei team di lavoro le cose vanno diversamente. Nelle redazioni che ho guidato, per esempio, il pericolo è sempre stato l’opposto, ovvero che si decidesse collettivamente qualcosa di cui la maggioranza di noi non era affatto convinta. Si chiama paradosso di Abilene e accade quando tutti pensano che le proprie preferenze siano contrarie a quelle del gruppo e quindi non oppongono obiezioni.

Come si evita il paradosso di Abilene?

Tarun Kohli propone queste semplici regole:

  • Se sei un leader, presenta le tue idee per ultime.

  • Se è una decisione importante, cerca idee per iscritto prima della riunione.

  • Mostra apprezzamento alle persone che sfidano apertamente le tue opinioni.

  • Parla, anche se ci sono persone più esperte di te!

E come si rende una discussione produttiva?

Ci sono due condizioni essenziali, secondo Ian Leslie:

  • Per essere efficace, una discussione deve contare sulla polarizzazione dei due interlocutori su punti di vista fortemente contrapposti. In tal caso, saranno pronti ad ascoltare l’altro con massima attenzione e motivati a pensare a ogni più sottile argomentazione per sostenere la propria tesi. Ed è proprio così che «si aiuta il gruppo a generare una solida varietà di punti di vista e a selezionare i migliori», dicono gli psicologi evoluzionisti francesi Hugo Mercier e Dan Sperber. Lo ha dimostrato nel 2019 James Evans, che si è messo a studiare le pagine di discussione dietro alcune voci di Wikipedia. E si è accorto che più la redazione era polarizzata politicamente, migliore era la qualità della pagina su cui stavano lavorando.

  • Gli interlocutori devono condividere un obiettivo comune: non si tratta di difendere la propria posizione ma di permettere a un aereo di spiccare il volo.

Questo articolo è tratto dal numero 8 del 22 gennaio 2022 della newsletter “Voices”, una newsletter settimanale di Diagonal curata da Annalisa Monfreda. Ogni settimana racconta storie, voci, dati e approfondimenti per ispirarti lungo il percorso verso un’azienda inclusiva. Siamo infatti convinte che la diversità sia la più grande opportunità di innovazione che abbiamo, l’occasione di riscrivere le regole del lavoro, di ridisegnarne i riti, gli spazi, la cultura. Se desideri iscriverti clicca qui. Ti aspettiamo!

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